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Benvenuti nelle aree protette

I parchi italiani sono in buona salute, ma impastoiati da norme vecchie e burocrazia. Impegno per il recupero e la rinascita delle aree devastate dalle calamità naturali. Tommaso Navarra: sul Gran Sasso il sentiero dei due santi

Cento quaranta delegati dei parchi naturali di 21 nazioni europee si sono incontrati il 26 e 27 ottobre nella Sala Stauros del santuario di San Gabriele per un consuntivo della Carta Europea per il Turismo Sostenibile (CETS). Europarc ha scelto questo luogo sia come riconoscimento all’eccellenza dei parchi italiani, in particolare del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga, sia come atto di solidarietà nei confronti di quest’area ferita da varie calamità naturali.

Il Presidente della Federparchi, Giampiero Sammuri, assicura che i parchi italiani sono in buona salute. “Abbiamo eccellenze assolute, i problemi consistono soprattutto nella gestione ancora regolata da una normativa vecchia e dalle pastoie della burocrazia italiana”. Ottima la conservazione della biodiversità: “E’ stato reintrodotto con successo il camoscio appenninico, ma preoccupa la moltiplicazione per esempio dei cinghiali, nonché la introduzione di specie aliene come la nutria, lo scoiattolo grigio americano, il ratto nelle isole che mettono in crisi le specie autoctone e la biodiversità”. E aggiunge: “La peculiarità assoluta dei parchi italiani è la ricchezza del patrimonio storico culturale. Nei parchi italiani ci sono chiese, borghi, castelli, abbazie a differenza di quelli europei dove predomina soprattutto la natura selvaggia. Inoltre i parchi italiani hanno al loro interno una produzione agro-alimentare di eccellenza”.

L’avvocato Tommaso Navarra è il presidente del Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga. E’ un torrente in piena quando parla del parco e sembra conoscerlo palmo a palmo. Qual è la situazione del parco? “Difficile. Innanzitutto per l’estensione del parco che abbraccia 3 regioni, 5 province, 44 comuni, si estende per 150 mila ettari e ospita 170 mila abitanti e questo spiega le molte difficoltà di gestione, aggravate dalla scarsità di personale, dalle calamità naturali, dall’invecchiamento della popolazione”. Tuttavia moltissime sono le eccellenze, anche a livello mondiale che Navarra elenca con cura e aggiunge con fierezza: “Ed è per questo che oggi Europark siede per la prima volta in Italia proprio qui all’interno del nostro parco”.Al parco del Gran Sasso è stato riconosciuta la certificazione della Carta Europea per un turismo sostenibile.

Tante eccellenze, ma in un territorio ferito dal terremoto. “Nel territorio del parco si trova Amatrice, Arquata del Tronto, Farindola, Rigopiano. Trentadue dei 44 comuni fanno parte dei vari crateri dei terremoti del 2009, 2016 e 2017”. Ha fiducia nel futuro: “Parte una rinascita che non deve ripetere gli errori del passato, quando il parco è stato distante dal territorio e dalle persone. Dobbiamo essere presenti nella ricostruzione: una ricostruzione ideale e identitaria, ma con meno cemento, con meno metri quadrati e case vuote e più parchi avventura e parchi faunistici per renderlo più fruibile”. Allarga l’orizzonte: “Abbiamo il compito storico di mantenere vitale il nostro territorio che ha una popolazione di età avanzata. A chi lasceranno il testimone i nostri anziani? Con la loro scomparsa rischiano di andare perdute anche le matrici culturali che rappresentano il patrimonio identitario del parco. Apriamo ai migranti: noi abbiamo un territorio vitale e poca popolazione; loro hanno molta popolazione senza un territorio vitale. Incontriamoci con serenità”.

Al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è stata rilasciata la certificazione relativa alla Carta Europea per il Turismo Sostenibile, che garantisce e promuove tutte quelle buone pratiche “che permettono ai turisti nelle aree protette di condividere le bellezze del creato in simbiosi e rispetto della natura”.

Presto il Parco aprirà un nuovo sentiero, il “cammino dei due santi”, tra il santuario di san Gabriele e il piccolo santuario di san Giovanni Paolo II a san Pietro della Ienca nell’Aquilano.

Prima di sciogliesi i responsabili del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga e gli operatori del territorio hanno firmato una “Carta per il recupero e la rinascita” dell’area devastata da varie calamità. Anche il parco vuole contribuire alla rinascita.

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