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DAL CAPITOLO AL GIUBILEO

Un missionario superiore generale dei passionisti 

superiore generale Riconfermato, consiglio rinnovato. I PASSIONISTI si preparano a celebrare un Giubileo straordinario nel 2020 in occasione del terzo centenario di fondazione della congregazione

Padre Joachim Rego, nato in Myanmar 64 anni fa, emigrato in Australia, per 18 anni missionario in Papua New Guinea, uomo dal sorriso pronto e aperto, è stato riconfermato superiore generale dei passionisti. Lo ha eletto il 47° Capitolo generale della congregazione (6 -27 ottobre 2018).

Il Capitolo generale è l’autorità suprema della congregazione, è convocato ogni 6 anni non solo per eleggere il superiore generale e il suo consiglio ma anche per verificare il cammino della congregazione, la fedeltà allo spirito del fondatore (carisma) e programmare l’attività e la solidarietà nelle varie zone e comunità. Gli 84 membri del Capitolo, in rappresentanza di tutti i passionisti, hanno completamente rinnovato il consiglio del generale: P. Raphael Vivanco Pérez (Messico), P. Mirek Lesiescki (Polonia), Juan Ignacio Villar Cabello (Spagna), P. Mario Gwen Barde (Filippine), P. Aloysius John Nguma (Tanzania), P. Ciro Benedettini (Repubblica di San Marino).

Papa Francesco il 22 ottobre ha ricevuto in Vaticano i Capitolari e li ha spronati ad una “fedeltà creativa” per “rispondere ai bisogni della gente di oggi rimanendo vicini al Cristo sofferente”. Li ha invitati ad aprirsi alle nuove esigenze: “Il vostro impegno ad abbracciare le nuove frontiere della missione implica non solo andare in nuovi territori per portarvi il Vangelo, ma anche affrontare le nuove sfide del nostro tempo, come le migrazioni, il secolarismo e il mondo digitale”.

I passionisti si sono spinti in Cina continentale, in Viet Nam e ultimamente in Myanmar. E questo nonostante la congregazione, come altri istituti religiosi, registri una crisi vocazionale in Europa, Nordamerica e Australia. Tuttavia cresce in Asia e Africa.

I passionisti possono essere paragonati a una “multinazionale dello spirito”: sono infatti presenti e operanti in 63 nazioni nei 5 continenti. Ancora più ampia è la famiglia passionista che comprende anche le monache passioniste, 5 Istituti femminili e un fiorente Movimento laicale.

Il fondatore dei passionisti è san Paolo della Croce (1694 – 1775), un lombardo, grande mistico e uomo d’azione, che si è sentito ispirato da Dio a radunare compagni per mantenere viva nel mondo la memoria della passione di Gesù Cristo, che egli definiva “la più grande e stupenda opera dell’amore di Dio “. Un impegno che i passionisti hanno adempiuto con grande alacrità ed efficacia come testimoniano le croci, con i segni della Passione, che essi erigevano nel crocevia o nella piazza principale dei paesi, al termine delle loro missioni .

La congregazione ha ormai 3 secoli di vita. I passionisti considerano come loro data di nascita il 22 novembre 1720, il giorno in cui il ventiseienne Paolo Danei, poi san Paolo della Croce, si ritira per 40 giorni in un ripostiglio della chiesa di san Carlo in Castellazzo (AL) e qui scrive le prime Regole dei futuri Passionisti. La congregazione intende celebrare con la massima intensità spirituale e culturale questo terzo centenario facendone un’occasione per approfondire il carisma passionista, adeguarlo alle esigenze dei tempi, rilanciare l’apostolato e dare alla congregazione un volto evangelico bello e attraente. Per questo intende chiedere al Santo Padre di indire un Giubileo Passionista straordinario. Per accompagnare la preparazione al giubileo passionista è stata predisposta una icona, in stile orientale, che “visiterà” tutte le case passioniste. L’icona rappresenta nella tavola centrale Gesù Crocifisso con l’Addolorata e san Paolo della Croce ai lati, mentre nelle due ante figurano alcuni santi passionisti, tra cui ovviamente san Gabriele dell’Addolorata, che è il figlio più “brillante” di san Paolo della Croce e che sarà festeggiato con il “padre” perché nel 2020 ricorre il primo centenario della sua canonizzazione.

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