E dire che sembrava che fosse condannato all’oblio più assoluto. E invece, dopo un “sonno” trentennale, avvenne un “risveglio” prodigioso che segna l’inizio una vitalità prorompente
Si nasce due volte. O almeno così capita ai santi, i quali tuttavia muoiono come tutti, ma il giorno della loro morte è considerato dies natalis, giorno di nascita. Per cui si celebrano per loro due nascite: la nascita nel tempo dal grembo della madre e la nascita in seno all’eternità. E così la morte non segna la fine, ma un inizio, anzi una nascita alla felicità senza fine in Dio. E si fa festa in quello che per gli altri è il giorno più triste, quello della morte. In realtà questa dicitura si dovrebbe applicare a ogni persona, perché ognuno è destinato all’eternità. La differenza è che dei santi abbiamo la certezza del loro ingresso nell’eternità felice.
San Gabriele è nato il 1° marzo 1838 e il suo dies natalis nell’eternità cade il 27 febbraio 1862, che di conseguenza è il giorno della sua festa. San Gabriele è vivo non solo nell’eterna beatitudine di Dio, ma continua a essere vivo anche nel tempo, qui sulla terra, nel cuore dei suoi amici sparsi nei 5 continenti. Eppure sembrava che con la sua morte tutto dovesse finire nell’oblio. Infatti, quattro anni dopo il suo decesso, il conventino sotto il Gran Sasso fu espropriato dallo Stato, i passionisti che vi abitavano esiliati. Di lui rimase solo una fredda tomba, senza nemmeno una lapide, sotto il pavimento della chiesa e nessuno a custodirne e promuoverne la memoria.
E anche i passionisti, quando, una trentina di anni dopo, si stavano riorganizzando dopo l’allora devastante soppressione da parte dello Stato, non avevano alcuna intenzione di riacquistare quel piccolo e remoto convento tra i boschi alle pendici del Gran Sasso. In effetti nel 1892, quando in gran segreto vennero a Isola per l’esumazione, in vista dell’introduzione della causa di beatificazione di Gabriele, pensavano di portare le spoglie altrove.
Le cose non andarono così. La gente del luogo circondò minacciosamente il piccolo convento per impedire che la salma venisse traslata. Il Cielo gradì perché sulla tomba subito fiorirono i miracoli. E avvenne quello che gli storici chiamano il “risveglio” di san Gabriele. Un risveglio dopo un “sonno” trentennale, cui è seguito una vitalità che dura ormai da oltre 120 anni e continua a diffondersi nei 5 continenti.
Per centinaia e centinaia di migliaia di persone su tutto il pianeta san Gabriele è diventato il confidente, l’amico, anzi il protettore con il quale trattare tutti i problemi della vita e in modo particolare quelli che riguardano i rapporti con Dio. E fanno festa nel giorno in cui è entrato nell’eternità beata ed è divenuto potente intercessore.
Nel 156.mo dies natalis di san Gabriele abbiamo dato giustamente la copertina al nostro santo. Con una nuova immagine. Che ve ne pare? L’ha disegnata una giovane artista abruzzese, Simona Reggimenti. è un po’ diversa dai ritratti tradizionali, ma quello sguardo dolce e giovanile sembra essere proprio quello del santo. So che molti amici di san Gabriele sono legati all’effigie classica, quella che lo ritrae con le mani giunte e lo sguardo a terra, oppure quella frontale voluta dal vescovo passionista Stanislao Amilcare Battistelli, sulla base di una descrizione del fratello del santo. Non abbiamo purtroppo una foto di san Gabriele e quindi l’unica vera immagine del santo è quella bella e cara che ogni devoto si porta nel cuore. Le altre sono solo interpretazioni più o meno riuscite.
Immagine del santo a parte, abbiamo preferito far parlare di san Gabriele, quelli che lo hanno conosciuto davvero e nessuno lo ha conosciuto meglio del suo direttore, P. Norberto Cassinelli, per il quale confratel Gabriele era “un libro aperto”. Per questo a pagina 67 abbiamo una sua descrizione fisica del santo e a pagina 62 il racconto degli ultimi istanti della sua vita.
Saluto con gratitudine il nuovo collaboratore de L’Eco, Rosario Trefiletti, già presidente della Federconsumatori, l’associazione che si occupa di informazione, consulenza e assistenza dei consumatori. è un guerriero indomabile quando si tratta di difendere i consumatori dagli abusi e ci aiuterà a diventare tutti consumatori consapevoli.