Giubileo centenario della canonizzazione di san Gabriele

Cento anni fa san Gabriele dell’Addolorata veniva proclamato santo della Chiesa cattolica. Un riconoscimento che riempì di gioia tantissimi devoti sparsi in tutto il mondo. Il loro giovane patrono era indicato quale chiarissimo esempio di fedeltà al vangelo, con la sua vita pura e la sua dedizione ai più poveri. Ancora oggi san Gabriele è mediazione della grazia di Dio e testimone di vicinanza a chi ha bisogno. Il suo è un insegnamento sempre valido. La sua è una presenza sempre disponibile. È un miracolo di vita che merita di essere celebrato e portato nel cuore, sperimentando la sua stessa gioia di essere in compagnia di Gesù e Maria. Possa questo giubileo centenario raggiungere il cuore di tutti. (Dario Di Giosia rettore del santuario)

Giubileo – La parola “Giubileo” ha origine dalla versione latina della Bibbia, in cui il termine ebraico yobel è reso con il termine latino iubilaeus. Tale termine designa nella tradizione ebraica l’anno giubilare, che ricorreva ogni 50 anni e prevedeva: il perdono per tutti gli abitanti della regione, la liberazione degli schiavi, la restituzione delle terre confiscate e il riposo della terra.

Nella tradizione cattolica il Giubileo è un tempo di grazia, di perdono e di misericordia offerto ai credenti per rinnovarsi nella propria vita cristiana, riconoscendo i propri peccati e chiedendo perdono a Dio.

Che cosa è la pena temporale? – Nonostante il perdono, nella nostra vita portiamo le contraddizioni che sono la conseguenza dei nostri peccati. Nel sacramento della Riconciliazione Dio perdona i peccati, che sono davvero cancellati; eppure, l’impronta negativa che i peccati hanno lasciato nei nostri comportamenti e nei nostri pensieri rimane. La misericordia di Dio però è più forte anche di questo. Essa diventa indulgenza del Padre che attraverso la Sposa di Cristo raggiunge il peccatore perdonato e lo libera da ogni residuo della conseguenza del peccato, abilitandolo ad agire con carità, a crescere nell’amore piuttosto che ricadere nel peccato. (Papa Francesco, MV, n. 22)

Cosa è richiesto per ottenere l’indulgenza giubilare? – Per vivere e ottenere l’indulgenza i fedeli sono chiamati a compiere un breve pellegrinaggio verso la Porta Santa come segno del desiderio profondo di vera conversione. […] È importante che questo momento sia unito, anzitutto, al Sacramento della Riconciliazione e alla celebrazione della santa Eucaristia. Sarà necessario accompagnare queste celebrazioni con la professione di fede e con la preghiera per me e per le intenzioni che porto nel cuore per il bene della Chiesa e del mondo intero.[…] Ho chiesto che la Chiesa riscopra in questo tempo giubilare la ricchezza contenuta nelle opere di misericordia corporale e spirituale.[…]Ogni volta che un fedele vivrà una o più di queste opere in prima persona otterrà certamente l’indulgenza giubilare.

Porta Santa – La Porta Santa è la porta di una Basilica che viene aperta solo in occasione di un Giubileo. Tradizionalmente presente nella Basilica di San Pietro in Vaticano e nelle altre tre Basiliche maggiori di Roma -San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le mura-, il Papa può decidere di concedere l’apertura di una Porta Santa a ogni chiesa del mondo. Segno simbolico di Cristo che dice «Io sono la porta» (Gv 10, 7), indica il passaggio che ogni cristiano deve fare dal peccato alla grazia.