Nell’interno della chiesa della Beatificazione (1908) venne costruita una cappella che raccogliesse le Spoglie del Beato Gabriele a cominciare dalla festività della Beatificazione.
Il progetto era dell’architetto romano, Buontempo, e fu condotto a termine contemporaneamente ai lavori della nuova chiesa.
Lo spazio venne delimitato da una cancellata che congiungeva il pilastro della tomba a quello più prossimo in direzione della porta della chiesa, dall’altro lato lo spazio veniva delimitato dalla parte destra della chiesa e sul davanti da un cancello che univa la parete al pilastro. Un cancellino ne permetteva l’ingresso.
Le due “Inferriate”, fatte eseguire a Roma dal P. Germano Ruoppolo, avevano lo scopo di impedire l’ingresso della folla nell’interno della cappella e di consentire la visione diretta dell’urna del Beato.
L’altare, opera del Sig. Bramante marmista di Pietrasanta, arrivò il 13 maggio 1908 e venne collocato ad un metro di distanza dalla facciata posteriore della cappella. Per una maggiore stabilità venne rinforzato da un muro che arrivava fino alla volta della cappella. Il vano che rimaneva tra questo muro di sostegno e la parete terminale della cappella di S. Antonio rappresentava un comodissimo spazio per l’ingresso nella cappella. Una porticina in “cornu epistolae” della cappella di S. Antonio immetteva nella cappella del Beato, senza aprire il cancello di ferro nella parte anteriore.
Nell’ancona dell’altare venne posta l’Addolorata che stringe al petto S. Gabriele, opera commissionata al Francisi dal P. Germano (Cron. del Sant. II, p. 111). Secondo il disegno era progettata anche una cupola, che non venne realizzata per l’opposizione del P. Germano Ruoppolo. Il pavimento venne fatto con piastre di marno bianco e strisce di marmo di Venezia. La volta fu pitturata con l’approvazione del consiglio della famiglia religiosa, tenutosi il 16 aprile 1908.
Il 30 maggio 1908, vigilia della Beatificazione, alle ore 12 della notte le sacre spoglie del Beato vennero trasferite dalla cameretta del Transito alla cappella per essere collocate nell’urna posta sotto il nuovo altare (Cron. del Sant. II, pp. 111-112).
Il 4 ottobre dello stesso anno venne consacrato l’altare della cappella (ibid. p.119).
La cappella è stata officiata fino al 1918, quando venne sostituita dalla nuova cappella e l’altare di marmo divenne l’altare dell’Addolorata nella navata opposta.
Il P. Germano, in previsione della straboccante folla della imminente Beatificazione, pensò di realizzare l’apertura di due porte nella parete della navata destra in rispondenza della cappella provvisoria.
“Una di queste porte era immediatamente vicina al cancello dell’ingresso della cappella del Beato; e a questa fece fare anche una porta; un’altra più grande che fosse dentro la cappella stessa e questa fece difendere con un cancello di ferro il cui prezzo di manifattura si aggira a lire 45.
Ciò per dare modo alla popolazione di entrare dalla chiesa nello stanzone di sotto al tesoro (di allora) e dalla porta che dà nella cappella poter vedere il Beato Gabriele. Però ciò non fu potuto finire per la festa della Beatificazione.
A cagione però di disordini maggiori che possono venire da che non è stato approvato quasi da nessuno dei religiosi, non so se si lasceranno aperte le due porte anzidette o piuttosto verranno a richiudersi”.
(Cron. del Sant. II, p. 111)
L’esperienza delle due aperture non ebbe felice esito poiché all’arrivo del P. Stanislao Battistelli nel 1911 esse non esistevano più. Neppure si sa dire se vennero portate veramente a termine.
(Ricordo di S. E. Mons. Battistelli)
Alla fine del 1918 l’altare del Beato Gabriele venne trasportato nella navata opposta, divenendo l’altare dell’addolorata. Sotto l’altare, nell’urna che aveva raccolto le ossa del Beato Gabriele, venne adagiata una statua del Cristo morto (Eco 1919, 16 gennaio). La statua è di cartapesta e ha le braccia snodabili arrivò nel Santuario nell’aprile del 1919.
(F. D’ANASTASIO, Patrimonio del Santuario,
Collana Interna, Vol. II, 1979)