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L’ICONA PELLEGRINA

Tra il 25 settembre e il 1° ottobre, il santuario di San Gabriele ha ospitato l’icona voluta dalla Curia Generale dei passionisti per celebrare il terzo centenario della fondazione (1720-2020). Durante la settimana, rispetto all’orario consueto del santuario, è stata aggiunta una messa in più, alle ore 18, a cui sono stati invitati a partecipare, insieme ai religiosi della comunità, anche le suore passioniste dell’Abruzzo, i laici dei movimenti e gruppi ispirati al carisma passionista e alcune parrocchie vicine al santuario.

Si è trattato di una vera e propria festa per tutta la famiglia passionista, in cui, grazie alle omelie incentrate sulla vita e sugli scritti di san Paolo della Croce, padre Dario Di Giosia, rettore della comunità, ha permesso a chi non lo conosceva, di approcciare la vita del santo fondatore, e a chi lo conosceva di approfondirne la spiritualità.

In apertura del 47° Capitolo Generale della Congregazione (6-27 ottobre 2018), il padre generale Joachim Rego aveva detto: “Dobbiamo sempre esser aperti al rinnovamento di noi stessi, che significa rispondere ed esser aperti a ciò che Dio stesso opera in noi per la venuta del regno. È questa la chiamata permanente alla conversione e al pentimento nella missione del regno di Dio”.

Nelle sue omelie, padre Dario riflettendo sul tema scelto per il giubileo passionista: “Rinnovare la nostra missione: Gratitudine, Profezia, Speranza”, ha richiamato i concetti di “morte mistica” e “divina natività”, così cari a san Paolo della Croce, e così presenti nelle lettere che indirizzava ai suoi figli spirituali.

Al termine di ogni celebrazione, un religioso diverso ogni sera, ha offerto una propria lettura della icona.

L’icona – si è detto – non risponde ai canoni dell’arte occidentale e infatti non si cura di proporzioni e prospettive. Rappresenta invece la scrittura di un messaggio profetico e teologico in forma artistica per suscitare, in chi la legge, moti spirituali di meditazione e contemplazione.

L’icona del terzo centenario si presenta come un trittico con una immagine centrale (il crocifisso) e due tavole laterali (su cui spiccano alcune figure eminenti della santità passionista) che si chiudono ripiegandosi sulla tavola centrale a suggerire la dimensione del “mistero” che, anche se non sempre accessibile, si dischiude sotto gli occhi dell’osservatore attento.

Tra coloro che hanno offerto una lettura delle icone spicca la figura di padre Ciro Benedettini, il direttore della nostra rivista, che è anche primo consultore generale della congregazione e presidente della commissione per il terzo centenario passionista.

Nella sua presentazione dell’icona, padre Ciro si è soffermato sui religiosi scelti per rappresentare la congregazione attorno al crocifisso. Oltre a san Gabriele, infatti, ci sono il beato Domenico della Madre di Dio (Domenico Barberi), missionario tra gli anglicani, celebre per aver ricevuto la conversione del santo cardinale John Henry Newman; il beato Isidoro di San Giuseppe (Isidoro de Loor), religioso fratello che ha speso la sua vita nel servizio umile della congregazione e che, provato nella carne da una terribile malattia, si è arreso volentieri alla volontà di Dio; santa Gemma Galgani, laica lucchese che – favorita da Dio col dono delle stimmate – si è offerta quale vittima di espiazione per i peccatori e ha avuto un rapporto particolare con il suo angelo custode e con san Gabriele che, ha ricordato padre Ciro, “con lei si soffermava anche solo per recitare il breviario”.

Ma l’icona del terzo centenario è anche “icona pellegrina” (come è stata definita da padre Dario durante una delle prime celebrazioni) perché, ha ricordato padre Ciro, “in questo periodo giubilare sta visitando tutte le case passioniste sparse negli oltre 60 Paesi del mondo in cui la congregazione è presente”. Quello che sta compiendo l’icona è quindi un lungo cammino, segnato anche da qualche disavventura come è avvenuto quando, ad inizio anno, è rimasta bloccata nella Repubblica Dominicana per via del fermo dei voli internazionali causato dal dilagare della pandemia.

L’icona, che ha già visitato le Americhe e il Nord Europa, al termine della visita nelle case dei passionisti in Italia ripartirà alla volta dell’Asia.

Il giubileo passionista inizierà ufficialmente il 22 novembre, data in cui san Paolo della Croce vestì l’abito passionista e iniziò il ritiro durante il quale scrisse la prima regola passionista nella sagrestia di Castellazzo Bormida (AL), e si concluderà il 1° gennaio 2022.

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