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L’ITALIA DEI PICCOLI EROI

Non sono angeli, ma uomini e donne che con coraggio e umiltà hanno cambiato la storia. Sono i veri eroi di questo 2016, che nel lavoro quotidiano, sulle strade italiane o in mare, hanno salvato vite, scavato a mani nude tra le macerie, portata la speranza a chi l’aveva persa. Uomini e donne normali che a servizio della comunità hanno compiuto imprese, a loro rischio e pericolo, che sanno di eroico. Sono alcune storie esemplari del 2016. Maria Rosa Volpe, più nota tra i minori migranti come Mamma Maria, è tra le donne che ha ricevuto anche un’onorificenza da Mattarella. Si è sempre prodigata per i piccoli stranieri tanto da guadagnarsi un nome familiare quanto il suo impegno quotidiano. Si accendono le luci sulla sua storia dopo che l’ispettore capo della Polizia, dal 1996 responsabile dell’ufficio Minori della Questura di Agrigento, è stata immortalata con la piccola nigeriana Favour tra le braccia mentre le dà il biberon. Un’immagine che ha fatto il giro del mondo. La bimba di 9 mesi è approdata, a maggio scorso, da sola a Lampedusa dopo la morte della mamma durante la traversata nel Canale di Sicilia. Non solo Favour.  Mamma Maria potrebbe raccontare una storia al giorno di piccoli migranti arrivati soli nel nostro paese dei quali lei si prende cura “con amore” prima di affidarli ai servizi sociali.

“In mare siamo tutti uguali”. Ne è fermamente convinto il 27enne soccorritore della Guardia costiera Giuseppe La Rosa, di Santa Croce Camerina (Rg), che si getta in mare, sotto il sole o al buio, per afferrare nel più breve tempo possibile le tante mani tese che spuntano da barconi e gommoni quasi affondati. Nuota tra voci imploranti di donne e bambini per salvare vite. In servizio presso la nave Dattilo, lui, che una volta faceva il bagnino, è sempre il primo a tuffarsi nel Canale di Sicilia. Ci sono poi operatori, volontari, medici, infermieri delle squadre di soccorso nel Mediterraneo, che si danno un gran da fare nelle emergenze e a fine giornata c’è l’emozione del miracolo. La dottoressa Giulia Marinig (26 anni di Udine) e l’infermiere Alessio Gallotta (25 anni di Portici) del Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta (Cisom) hanno aiutato tre donne eritree a partorire a bordo della nave Dattilo, tra il 3 e il 5 ottobre, quando la Guardia costiera ha soccorso 1.004 persone nel Canale di Sicilia.

Dal mare alla terra, che quando trema spezza futuro e speranza, nelle zone della devastazione post terremoto, i Vigili del Fuoco sono tra i primi a intervenire. Angelo Moroni è il vigile eroe di Giorgia, la bambina rimasta per 16 ore sotto le macerie della sua casa a Pescara del Tronto dopo il terremoto del 24 agosto. Capo-squadra di Pesaro Urbino, il pompiere ha espresso gioia tra le lacrime dopo averla estratta viva grazie anche al fiuto di Leo, labrador della squadra dei cinofili della polizia. Il collega Mauro D’Angeli, 51 anni, ha tirato fuori da quintali di detriti ad Amatrice la piccola Giulia, nel buio per quasi un giorno. Salvo, grazie all’opera dei Vigili del Fuoco spezzini in una frazione di Amatrice, anche il cane Romeo che, senza cibo né acqua, è rimasto sepolto dalle macerie per nove giorni. Vittime e salvataggi diventati simboli di speranza nella devastazione del Centro Italia.

È questa  l’Italia dei piccoli eroi nascosti nel nostro quotidiano, che si mettono al servizio degli altri, come un tempo il giovane passionista Gabriele si metteva al servizio di Dio. E in una lettera inviata al padre Sante, datata 31 dicembre 1859, confessava la sua gioia:  “Qual piena di consolazione poi è per un religioso allora, quando la sera, memore che per divina misericordia ha impiegato tutta la giornata al servizio di quel gran Signore che sì largamente sa ripagare chi lo serve, e che neppure lascia senza abbondante ricompensa una paglia che per amor suo si sia alzata da terra? Con che consolazione si pone a giacere nel suo letticciolo per poi sorgere a cantare le lodi al Signore!”.

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