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Riscatto periodi di lavoro non coperti da contributi

La Costituzione di rendita vitalizia è uno strumento che permette il riscatto oneroso di periodi di lavoro non coperti da contribuzione o con contribuzione insufficiente.

Nel provvedimento collegato alla manovra finanziaria, il cosiddetto “Collegato Lavoro”, vengono introdotte novità sostanziali riguardanti la costituzione di rendita vitalizia, importante per la futura pensione.

Il datore di lavoro, il lavoratore o i suoi superstiti, possono avanzare richiesta di versare i contributi omessi al fine di regolarizzare una posizione contributiva incompleta, con evidente beneficio sulla pensione futura. I contributi versati sono infatti valevoli sia per il diritto che per la misura della prestazione.

L’onere, che può essere a carico del datore di lavoro o del lavoratore o dei suoi superstiti, viene definito con un calcolo “a riserva matematica” o “a percentuale” a seconda del sistema, misto o contributivo, in cui si colloca la posizione del richiedente, che deve essere attentamente valutata.

Per ottenere il riconoscimento della possibilità di riscatto vi sono però condizioni particolari da rispettare.

Prima di tutto deve essere prodotta prova certa dell’avvenuta attività lavorativa, inoltre deve essere trascorso il termine di prescrizione di 5 anni dall’omissione contributiva.

Fino a ora il termine per presentare la domanda di costituzione di rendita vitalizia era fissato in 10 anni successivi l’avvenuta prescrizione, quindi al massimo dopo 15 anni dall’omissione contributiva.

Il legislatore è intervenuto sulla materia per stabilire che il lavoratore potrà d’ora in poi chiedere all’Inps la costituzione di rendita vitalizia anche trascorsi 15 anni, perché non soggetta a termine di prescrizione, ma in questo caso l’onere sarà interamente a carico del lavoratore.