Categorie: Gabriele tra noi, un santo per amico

SE UNIAMO LE FORZE tutto è possibile

Gabriele è studente, non può fare molto per gli altri, neppure uscire e dedicarsi ai poveri nel ministero sacerdotale. Dall’interno del convento studia e si prepara, ma ha bisogno di gesti concreti con cui esprimere subito l’ardore che lo brucia. Vorrebbe consumare la vita per Gesù e per gli altri. L’unica esperienza in cui sentirà appagarsi il desiderio di donarsi sarà la morte. Così avrà la sensazione di donare tutto e nella speranza cristiana vivrà la certezza che dopo potrà amare fino a saziarsi. D’altra parte la supervalutazione delle piccole cose è il suo segreto e il suo magistero.

Nella vita semplice si realizza all’apice, come accade a Jim Withers, il medico dei senzatetto, che nel 1992 decise di cambiare il suo percorso professionale: si travestì da senzatetto, jeans strappati, capelli sporchi e scarpe bucate, prese con sé gli strumenti essenziali del mestiere e iniziò a operare per le strade buie di Pittsburgh, Stati Uniti. Lì trovo casi clinici disperati: infezioni, bronchiti croniche, tumori, artrosi e malattie di ogni tipo, tutte trascurate. Con sé una borsa carica di tutto il necessario: sciroppi, antibiotici, cerotti, garze e quanto serve per il primo soccorso.

A incontrarlo per strada di notte, i primi tempi, il dottor Withers l’avresti scambiato per un vagabondo. Ed era quello che lui voleva. Si travestiva per cercare di capire davvero come vivevano le persone che voleva aiutare. “Solo così mi è stato possibile avvicinarli – racconta oggi – e constatare il loro stato di salute; poi, con il tempo, abbiamo preso confidenza”.

Da allora, ogni settimana per quattro notti, gira per i quartieri della città per aiutare e offrire assistenza a chi vive per strada. Con sé un team di volontari e una borsa carica di tutto il necessario. Oggi Withers è per tutti “il medico dei senzatetto”. Ne ha curati oltre 10 mila, di persona o tramite la sua ong Street Medicine Institute, che offre assistenza e medicinali a persone senza fissa dimora, ma anche consulenze a enti e associazioni desiderose di fare altrettanto, negli Stati Uniti e in giro per il mondo. Ma non è tutto. In novanta paesi del mondo sono sorti gruppi di Street Medicine.

L’obiettivo è venire incontro a chi non ha una casa, non solamente con le cure mediche ma anche trovandola: ora Operation Safety Net ha anche fondato un dormitorio, dando alloggio a più di 900 persone nella sola Pittsburgh. Dopo più di vent’anni l’impegno del dottor Withers non si ferma. “La pioggia, il freddo e lo stile di vita insalubre assieme alle cattive condizioni igieniche – racconta il medico – espongono i senzatetto a ogni tipo di malattia. Queste persone hanno bisogno di assistenza per diverse ragioni. Sappiamo che se ritrovano la salute possono anche trovare la forza di rialzarsi”.

La motivazione è tanta. Withers ne ha fatto una ragione di vita. Ma non basta: la sfida, ora, è creare un movimento mondiale di medicina di strada. “È incredibile quanto dolore si nasconda negli angoli delle nostre città – dice – i volontari però non mancano mai, e se uniamo le forze, tutto è possibile”.