Busto di San Pio X

A Roma – racconta Norberto Cassinelli, padre spirituale di san Gabriele – il 31 maggio 1908 intervennero 60.000 persone per il beato. Al santuario erano 80.000 nella festa di otto giorni. Cose inaspettate e incredibili!

Con palpitazione e fede è vissuto l’evento della beatificazione di Gabriele celebrato in quel lontano 31 maggio 1908, La cronaca del convento registra che “quest’umile ritiro in quest’anno giungeva all’apogeo della sua grandezza, perché appunto vedeva il più grande e glorioso del suoi figli, il venerabile Gabriele dell’Addolorata, elevato agli onori degli altari”. Padre Filippo Fanti, santo e dotto religioso passionista, ci partecipa la sua esperienza in San Pietro: “Il giorno 31 ultimo scorso, fu fatta la solenne beatificazione di questo mio amabile confratello Gabriele dell’Addolorata nella grandiosa basilica di San Pietro. Fu un vero celeste incanto, un’ora di paradiso quando alla presenza di moltissimi vescovi e cardinali, di moltissimi religiosi e religiose e di una fiumana di popolo di ogni ceto e condizione, al canto solenne del Te Deum, si scoprì la sacra immagine dalle dolci sembianze del novello beato tra migliaia e migliaia di lumi!” L’evento ha una forte eco nel mondo cattolico. La macchina organizzativa per la solenne cerimonia in Roma è guidata dalla mente vulcanica di padre Germano Ruoppolo (direttore spirituale di santa Gemma Galgani); è lui che coordina anche i preparativi dei festeggiamenti nel santuario di Gabriele presso Isola del Gran Sasso. Alla beatificazione in San Pietro partecipano i parenti, le persone che hanno conosciuto Gabriele, i miracolati, di cui vengono esposti grandiosi quadri pittorici davanti alla folta.

Ha particolare risalto la presenza del dottor Michele Possenti, fratello di Gabriele, “di quattro anni più vecchio del beato, e mattina e sera assiste coi suoi figli e nipoti alla solenne funzione. Piangeva per tenerezza; e chi non avrebbe pianto, se tutti versarono una lacrima di commozione!” Non manca l’amato direttore spirituale del novello beato, padre Norberto Cassinelli, che dal 1906 scrive: “Speriamo che il Signore ci farà arrivare a vedere sugli altari chi è stato mio discepolo, mio figlio spirituale”. Infatti nell’aprile del 1908, alla notizia dell’approvazione dei due miracoli con incontenibile gioia esplode: “Lascio immaginare a voi la mia consolazione!”. “Giunse finalmente la domenica 31 maggio, con appuntamento alle 9.30 nella basilica di San Pietro”. Al centro della facciata spicca lo stendardo con l’immagine del beato, coperto con drappo da togliersi nell’istante della proclamazione. Al di sopra delle due cantorie sono collocati i 2 grandi stendardi che rappresentano i miracoli della beatificazione: la guarigione di Maria Mazzarelli e di Domenico Tiberi. In altre tribune, di fronte a loro, sono le sorelle di sua santità Pio X. Poi moltissimi passionisti tra i quali i padri capitolari giunti da ogni parte del mondo, il postulatore padre Germano, fratel Silvestro Polidori, compagno di noviziato del beato e padre Norberto. È presente monsignor Piras, vescovo di Penne, con molti sacerdoti e pellegrini abruzzesi. Quindi la grande folla dei pellegrini. Il pontificale di beatificazione è officiato da monsignor Vincenzo Sardi, nuovo delegato apostolico a Costantinopoli. Viene proclamata la bolla pontificia che attribuisce a Gabriele il titolo e gli onori di beato: momento più significativo e commovente. Poi l’accensione improvvisa di tantissime lampadine e riflettori, e lo scoprimento della sua “soavissima immagine” offrono un momento di paradiso: “Gabriele, splendore di una vita veramente angelica, che come un gigante ha percorso la via della perfezione e della santità”. La celebrazione si conclude intorno alle 12.30. Tutti sono toccati dall’emozione.

Il cronista della Civiltà cattolica racconta di Michele Possenti che è come trasognato di “ebbrezze che solo la fede può dare”. Piange di tenerezza, e chi non avrebbe pianto? Un altro brivido di commozione elettrizza padre Norberto nel pomeriggio del 31 maggio, quando il papa lo riceve e lo benedice: “Beato lei che ha un discepolo in paradiso. Il vangelo dice: Non vi è discepolo sopra al suo maestro. Lei deve essere qualche cosa di più, deve essere santo”. Il padre Norberto piange, piange tanto. Indimenticabili i festeggiamenti nel santuario e a Isola del Gran Sasso. Alle ore 10 del giorno 31 maggio, in perfetto orario con la cerimonia vaticana, anche nel santuario di Gabriele inizia – un solenne pontificale officiato da monsignor Giacci, vescovo di Pescina. Lo scoprimento del velo mostra la giovane e attraente immagine del beato. Il predicatore padre Policarpo “lesse a voce alta e sicura il decreto di beatificazione. Dopo quella lettura monsignor vescovo procedé allo scoprimento delle reliquie e del quadro del beato. L’immenso popolo, che gremiva il tempio e il vestibolo, proruppe in un solenne evviva. Dall’orchestra si intonò il Te Deum in musica. Sembrava di trovarsi all’ingresso della gloria del cielo! Non vi fu ciglio che non lacrimasse, non cuore che non sentisse uno di quei palpiti che procedono dalla presenza sensibile della divinità”. In ogni comunità passionista la celebrazione della beatificazione si rivive con grandi solennità in tridui o novene come per un tuffo nella spiritualità mariana di Gabriele. Nel santuario il programma delle celebrazioni riesce grandioso. Viene celebrato un intero ottavario di festeggiamenti, che parte dal giorno della beatificazione, domenica 31 maggio, e si conclude con la domenica successiva 7 giugno. Molte anche le manifestazioni esterne: un’artistica illuminazione per Isola del Gran Sasso e vicinanze del convento, quattro corpi bandistici di Isola, Castelli, Francavilla a Mare e Pratola Peligna, fuochi artificiali. Nei giorni 1-4 giugno messa solenne alle ore 10 e nei pomeriggi vespri cantati.

Vero culmine della festa si ha nel solennissimo triduo degli ultimi tre giorni 5-7, in cui celebrano i vescovi Piras della città di Penne e Iezzoni di Sulmona. Sabato 6 giugno, giunge, come delegato del papa, il cardinale Beniamino Cavicchioni. Nel pomeriggio dello stesso sabato, verso le ore 18, le spoglie di Gabriele sono trasportate nella chiesa parrocchiale di Isola. “Si ebbe una grande processione di cui, a memoria d’uomo, non si ricorda l’uguale. Su di un’artistica urna, ricca di fiori svariati e artisticamente disposti, fra trine e merletti sta adagiato soavemente il corpo del beato Gabriele. Che spettacolo grandioso! La folla si fa attorno all’urna contenente le sacre reliquie”. Vi prendono parte le confraternite di Isola del Gran Sasso, Ornano Grande, Villa San Paolo, Cerchiara, Flamignano, Castiglione della Valle e Villa Rossi. Don Luigi Di Francesco parroco di Isola del Gran Sasso, presente a Roma per la beatificazione e organizzatore in parrocchia dei festeggiamenti, appunta nel suo diario: “Oggi debbo notare un avvenimento che porta l’impronta della celeste bellezza. Spunta sul terso cielo della mia parrocchia la gloria dell’angelico giovane, venerabile Gabriele dell’Addolorata”. La popolazione, proveniente da paesi lontani e dai dintorni, è dappertutto impressionante; si accalca sulla via, sui marciapiedi. Una lettera di padre Norberto, 13 giugno 1908, dà un’idea della partecipazione dei fedeli ai festeggiamenti della beatificazione: “A Roma vi erano 60.000 persone tutte intervenute per il beato. Al santuario ve ne erano 80.000 nella festa di otto giorni. Cose inaspettate ed incredibili!” Sono trascorsi 100 anni dall’evento della beatificazione. Cento anni di santità, 100 anni di protezione e di presenza nel cuore dei devoti sparsi nel mondo. San Gabriele è conosciuto come protettore dei giovani e dei piccoli, compatrono della gioventù cattolica italiana e patrono d’Abruzzo. È onorato e amato non solo in Italia, ma in tante nazioni dei cinque continenti. Ora il santuario di san Gabriele risulta tra i più conosciuti e frequentati in Italia e in Europa. L’enorme afflusso dei pellegrini ha convinto i passionisti a costruire un nuovo grandioso santuario che può accogliere oltre dieci mila persone con una spaziosa cripta del santo e la luminosa cappella della riconciliazione. Pertanto il centenario della beatificazione del nostro santo sarà ricordato e celebrato solennemente qui nel santuario. Il 31 maggio a sera, apertura del centenario con l’arrivo dei pellegrini, accolti dal nostro vescovo di Teramo – Atri, monsignor Michele Seccia, musical di Carlo Tedeschi: Gabriele dell’Addolorata, un silenzioso sospiro d’amore. Domenica 1° giugno, alle ore 11 solenne concelebrazione presieduta dal novello vescovo monsignor Luciano Suriani di Atessa e nuovo nunzio apostolico in Bolivia. Inaugurazione della Risurrezione, grande opera a colori in ceramica dell’artista Nino Di Simone di Castelli. 12-13 novembre, 4° convegno di studi San Gabriele e il suo tempo: 100 anni di santità. Il calendario delle manifestazioni si chiuderà a settembre del prossimo anno. Così ricordiamo, onoriamo e viviamo uniti al nostro Gabriele per capire e gustare la materna protezione di Maria e la bontà di Dio.

M. D’IPPOLITO, Un secolo di santità centenario della beatificazione,
in L’ECO di San Gabriele, Maggio 2008 (pp. 18-21). 

L’inscrizione nella lapide recita:

Pio X Pontefice Massimo

iscrisse il venerabile Gabriele della Vergine Addolorata

nell’elenco dei beati.

24 Giugno 2025