Perché confessarsi

Perché ConfessarsiEsame di CoscienzaDolore dei peccatiAccusa dei peccatiFuggire le occasioni prossimePenitenza

La riconciliazione è sacramento di guarigione. Quando vado a confessarmi – spiega papa Francesco – è per guarire l’anima o il cuore, di qualcosa che ho fatto che non sta bene. Il sacerdote riceve con amore e tenerezza questa confessione, e in nome di Dio perdona. Uno può dire: io mi confesso soltanto con Dio. Sì, puoi dire: Dio perdonami, e dire i tuoi peccati, ma i nostri peccati sono anche contro i fratelli, contro la Chiesa, e per questo è necessario chiedere perdono alla Chiesa e ai fratelli nella persona del sacerdote. Quali sono i passaggi per vivere una buona confessione?

Ricorda che l’esame di coscienza è un porsi dinnanzi a Dio ed è dunque prima di tutto un momento di preghiera. Serve dunque un clima di raccoglimento, preghiera e silenzio.

Il dolore dei peccati è una grazia che dobbiamo chiedere a Dio. Proponimento di non peccare più.
Sentiamo, dopo aver fatto l’esame di coscienza, che il peccato ci ha rotto l’amicizia con Dio. Il peccato ha rotto il nostro rapporto.

Siamo tenuti a confessare tutti i peccati mortali. Accusa dei peccati è concretamente chiamare i peccati con il proprio nome, è far venire fuori quello che è stato delineato nell’esame di coscienza.

Evitare le occasioni che inducono al peccato, è questione anche di cervello, ma è anzitutto una grazia, una grazia da chiedere a Dio.

La penitenza è una cosa concreta che il sacerdote, quando ci si confessa consiglia: una preghiera, un gesto verso qualcuno, qualcosa da fare.

16 Gennaio 2025