Il 10 aprile 1959, papa Giovanni XXIII proclama San Gabriele patrono della Regione Abruzzo. Di seguito si riporta traduzione del decreto.
Papa Giovanni XXIII
a perpetuo ricordo
Di quanto amore durante la vita, di quanta venerazione dopo la morte e di quanta devozione dopo di essere stato elevato agli onori degli altari sia stato oggetto San Gabriele, è riccamente documentato da moltissime testimonianze e ricordi.
Difatti appena il Nostro Santo Predecessore Pio X, nel 1908, lo dichiarò Beato, e molto più quanto l’altro Nostro Predecessore Benedetto XV di felice memoria, nel 1920, annoverò tra i Santi il degnissimo giovane, è cresciuta ogni di più l’emulazione nel rendergli i più alti onori. Ne sia prova che in molti luoghi, che ebbero col novello Santo qualche relazione, sono stati eretti in suo onore altari, cappelle e chiese anche parrocchiali, come pure è stato dato il suo nome al Vicariato Apostolico in Perù e cioè «San Gabriele dell’Addolorata nel Marañón».
Ma nel tributo di lodi al Santo tenne e tiene tuttora il primo posto la Congregazione dei Chierici Scalzi della SS. Croce e Passione del N.S.G.C., della quale Egli fu piissimo membro e ne è ora grande vanto e meraviglioso ornamento; e tra le regioni che con maggior fervore onorano San Gabriele eccelle L’Abruzzo, nel cui territorio, e precisamente in Isola del Gran Sasso, il Santo giovane terminò la sua vita, e dove, nella chiesa dedicata all’Immacolata Concezione, annessa al Ritiro della predetta Congregazione, si trova il glorioso e veneratissimo Sepolcro di San Gabriele.
Là infatti – come ci è stato riferito – numerosissimi fedeli si portano in devoti pellegrinaggi per effondere con fiducia le loro preghiere, non solo dalle regioni limitrofe, ma da tutta l’Italia e dalle più lontane Nazioni. Così che quella stessa Chiesa, che il nostro Predecessore Pio XI, di venerata memoria, nel 1929 decorò del titolo e dignità di Basilica minore, deve ritenersi quale centro principale di fede e di devozione di tutto l’Abruzzo.
Per questa ragione, ricorrendo l’anno centenario dell’andata del piissimo giovane in Abruzzo per compiere gli studi sacri nel predetto Ritiro della sua religiosa Congregazione, il diletto figlio Procuratore Generale della medesima Congregazione esprimendoci i voti di tutti gli Ordinari del Clero secolare e regolare, come pure dei Reggitori della cosa pubblica e dei fedeli della regione abruzzese, Ci ha presentate vive istanze perché Ci compiacessimo di proclamare e di confermare il medesimo Santo, Patrono principale presso Dio di tutta quella regione. Avendo di Nostra spontanea volontà e di buon grado deciso di accogliere queste istanze, a Noi presentate e raccomandate dal Nostro Diletto Figlio Gaetano Cardinale Cicognani, per certa scienza e matura deliberazione Nostra, e con la pienezza dell’autorità Apostolica, in forza della presente Lettera ed in perpetuo, costituiamo, proclamiamo e confermiamo San Gabriele dell’Addolorata, Confessore, principale Patrono presso Dio di tutta la regione Abruzzese, con tutti i diritti e i privilegi liturgici che legittimamente competono ai principali patroni di regione. Nonostante qualsiasi cosa in contrario.
Tanto ordiniamo e stabiliamo, decretando che la presente Lettera rimanga sempre ferma, valida ed efficace; ottenga e conservi i suoi effetti pieni ed integri; sia a favore di coloro ai quali riguarda o possa in seguito riguardare; così doversi giudicare e definire; e fin d’ora essere irrito e vano ogni atto in contrario che potesse essere fatto da chiunque, con qualsiasi autorità, sia scientemente che in buona fede.
Dato a Roma, presso San Pietro, sotto l’anello del Pescatore, addi 10 aprile dell’anno 1959, primo del Nostro Pontificato.
D. Card. TARDINI
Segretario di Stato
Direttamente dall’Archivio dell’ECO di San Gabriele, vi offriamo il numero di Agosto-Settembre 1959, dedicato al decreto di papa Giovanni XXIII:
Il patrono d'Abruzzo - L'ECO 1 file 23.04 MB
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