Museo Storico

Museo storico “San Gabriele” è stato aperto al pubblico nell’agosto 2019 per raccogliere nelle sue sale che si sviluppano su una superficie di 300 metri quadrati alcune centinaia di opere del vasto patrimonio artistico del Santuario di San Gabriele, testimonianze della storia artistica e religiosa che si e sviluppata nel corso di secoli, soprattutto dopo gli eccezionali eventi accaduti intorno alla figura di San Gabriele dell’Addolorata (1838-1862).

Parlare di Museo storico in un santuario che ha un’origine relativamente recente, può sembrare un’esagerazione. Ma non è così. Nel museo sono esposti oggetti risalenti all’inizio della storia del santuario e dell’epopea di San Gabriele (due lettere di San Gabriele del 1856 e 1861) e poi al 1893, quando al santuario già arrivavano i primi ex voto: pianeta, candelieri e patena donati da Ornano Grande, S. Pietro e Villa Pretara, tutti
paesi nei dintorni del santuario. Poi sono raccolti numerosi e davvero preziosi oggetti e arredi liturgici (pianete, calici, ostensori, reliquiari, candelieri, ecc.) acquistati dal santuario (quasi sempre grazie al contributo di devoti di San Gabriele) a partire dalla fine dell’Ottocento, fino agli anni Sessanta del Novecento.

Ma in questo museo si troveranno anche opere più datate, la più antica delle quali è risalente al 1344 (rescritto di Napoleone Orsini), e poi incunaboli del Quattrocento, cinquecentine, una campanella della famiglia dei Medici risalente al Cinquecento, monete,maioliche e crocifissi seicenteschi e settecenteschi, pervenuti in vari modi nel patrimonio del santuario.

Per non parlare di reperti fossili e archeologici (arrivati al santuario negli anni Sessanta del Novecento) e qui parliamo di decine di milioni di anni fa, o di secoli prima di Cristo (monete romane, reperti di origine italica, romana, etrusca, ecc.).

E poi l’interessante collezione di ceramica cosiddetta “povera”, di uso familiare, proveniente quasi totalmente da Castelli (centro mondiale della ceramica), donata al santuario, come ex voto, da varie famiglie della zona, negli anni Sessanta del Novecento, ma risalente comunque a un’epoca che va dal Seicento alla prima metà del Novecento. Insomma un prezioso patrimonio che si è costituito nel corso di anni, anzi di secoli.

La maggioranza delle opere esposte è frutto di donazione (ex voto) di devoti dall’Italia e dall’estero nel corso di vari anni, in segno di ringraziamento e devozione al santo. Oggi questo patrimonio è a disposizione di tutti, non solo degli studiosi, ma in particolare dei milioni di pellegrini che visitano questo santuario.

INGRESSO MUSEO

  • Due grandi quadri (1908 e 1930) raffigurano San Gabriele in preghiera davanti a Maria Addolorata.
  • Riproduzione della disputa dell’Eucarestia di Raffaello.
  • Antica Urna in Legno dorato stile barocco realizzata per il trasporto del corpo di San Gabriele per la Peregrinatio in varie località italiane utilizzata tra il 1956 e il 2000.
  • Lungo la scalinata si ammirano uno stendardo di San Gabriele (1930) e una raggiera eucaristica in metallo dorato (prima metà del Novecento).

SALA 1

  • Lungo la parete di sinistra alcuni quadri raffigurano la Vergine Maria (tra cui un’Immacolata del Seicento, della scuola del Murillo, e una Vergine con Bambino del Settecento) e alcuni santi.
  • Lungo la parete di destra sono esposti quadri relativi all’iconografia di San Gabriele dell’Addolorata e un quadro di San Paolo della croce (1853), fondatore dei Passionisti.
  • Al centro della sala c’è una statua in cartapesta di un Gabriele, realizzata nel 1921 a Lecce, a vetrina centrale (teca 1) espone, tra l’altro, un prezioso piviale (1920) realizzato in ricordo della Canonizzazione del santo e due raffinate mitrie episcopali.
  • Le quattro vetrine più piccole (teche 2, 3, 4, 5) esibiscono preziosi arredi liturgici (ostensorio del 1920, preziosi calici dal 1893 al 1950), antichi crocifissi (dal Seicento), libri, documenti vari (due lettere autografe di San Gabriele e un prezioso manoscritto medievale (1344).
  • Lungo la parete del pozzo luce sono esposti una solenne residenza eucaristica, un tronetto eucaristico e vari candelabri riccamente intagliati in legno e oro zecchino (dal 1929).

SALA 2

  • La seconda sala raccoglie nelle vetrine centrali (teche 6, 7, 8) vari paramenti liturgici (dal 1908) riccamente ricamati, carteglorie in legno intagliato e in bronzo dorato in stile gotico.
  • Nelle quattro vetrine più piccole (teche 9, 10, 11, 12) sono in visione, tra l’altro, preziosi incunaboli (dal 1482) e cinquecentine, antichi messali da altare (dal 1572), piccole campane (una delle quali risalente all’epoca dei Medici, XVI sec.), candelieri in argento, antichi reperti fossili (risalenti a vari milioni di anni fa), monete e reperti di epoca romana, etrusca e italica (dal X sec. a.C. al V sec. d.C.).

SALA 3

  • La prima vetrina (teca 13) raccoglie alcuni reliquiari di varia foggia realizzati prevalentemente agli inizi del Novecento. In visione anche alcuni bambinelli scolpiti in legno nella prima metà del Novecento o realizzati in cera a metà dell’Ottocento. Una vetrina (teca 14) mostra alcuni ex voto, a partire dal 1907, fino ai nostri giorni, testimonianza di una devozione al santo dei miracoli che non si è mai interrotta.
  • Esposte in un’altra vetrina (teca 15) varie monete antiche, medaglie commemorative, francobolli, anche cartoline postali e un interessante orologio di epoca napoleonica (fine Settecento).
  • Tre vetrine (teche 16, 17, 18) raccolgono altri paramenti liturgici riccamente ricamati (tra cui le tre pianete più antiche, a partire dal 1894), carteglorie in legno e in argento.
  • Le ultime tre vetrine (teche 19, 20, 21) ospitano numerosi oggetti in ceramica di Castelli (TE), donati al santuario negli anni Sessanta del Novecento, come ex voto. Si tratta di cosiddetta “ceramica povera, di uso domestico”, tra cui un raro supporto per vasi (prima metà del Seicento) un vaso portafiori (prima metà del Settecento) e vari orci per olio (datati a partire dal 1849 fino al 1898).
  • Lungo la parete del pozzo luce sono visibili una serie di candelieri riccamente cesellati in bronzo dorato (1927), un’altra serie di candelieri in ferro battuto di Guardiagrele (1919) e i due candelieri più antichi del santuario (1894) finemente cesellati in bronzo.

Il museo storico san Gabriele è stato realizzato con il contributo di DANTE TOMASSINI (Sant’Omero, TE) in memoria della moglie GIUSEPPINA CASTELLETTI.

Allestimento museale curato da “Clipper System S.r.l.” di Sora (FR)

ORARIO: domeniche e festivi ore 9.00-12.30 / 15.30-18.30

INGRESSO LIBERO

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8 Novembre 2024