Settant’anni di metropolitana
Il 9 febbraio del 1955 entrò in funzione a Roma il tratto Termini-Laurentina della prima metro tricolore. Il primo sistema moderno di trasporto sotterraneo, invece, fu inaugurato a Londra il 10 gennaio del 1863
Uno dei primi e più importanti anniversari della storia moderna italiana da celebrare quest’anno è il debutto della metropolitana, che questo mese compie settant’anni. Il 9 febbraio del 1955 entrò in funzione a Roma il tratto Termini-Laurentina della prima metro tricolore. Senza alcun dubbio la metropolitana è uno dei mezzi di trasporto più utilizzati nelle grandi città dove sarebbe impossibile muoversi considerati i centri interdetti ai veicoli per le isole pedonali, i parcheggi insufficienti, il traffico caotico. Un’intuizione che parrebbe recente e che, invece, risale a quasi due secoli fa (il nome non ha alcun rapporto con il traffico sottoterra, ma deriva semplicemente dalla prima compagnia esercente le ferrovie urbane, la Metropolitan Railway Company di Londra, 1863). Il primo sistema moderno di trasporto sotterraneo fu inaugurato a Londra il 10 gennaio del 1863. Conosciuta come Ferrovia Metropolitana, questa rete aveva un percorso di 6 chilometri ed era alimentata da locomotive a vapore. Sebbene la Ferrovia Metropolitana fosse inizialmente criticata e considerata pericolosa, il suo successo iniziale aprì la strada allo sviluppo di sistemi simili in tutto il mondo.
L’idea di costruire un sistema di trasporto pubblico di massa per ovviare alla difficile circolazione sul piano stradale fu di Charles Pearson (1793 -1862), un politico inglese considerato per l’epoca un visionario. Come tutte le novità, anche la sua idea incontrò resistenze, nonostante in strada ci fossero centinaia di carrozze, cavalli e pedoni che si ostacolavano tra loro. La sua proposta fu inizialmente criticata e considerata pericolosa, ma poi condivisa con successo e nel 1863 divenne realtà. Tuttavia, ricordare Pearson solo per la metropolitana significherebbe fargli un torto enorme: egli si adoperò anche per l’abolizione della pena di morte nel Regno Unito e per il suffragio universale. I primi viaggi non furono un granché: i treni a vapore avevano le carrozze illuminate a gas e i passeggeri si lamentavano dei fumi poco salutari che invadevano l’ambiente. Addirittura molte carrozze non avevano neppure i finestrini, ritenuti superflui, dato che si viaggiava sotto terra. Le cose migliorarono con l’elettrificazione (1890).
La successiva tappa importante nell’evoluzione della metropolitana ebbe luogo a Istambul (1875) cui seguirono: Chicago (1892), Glasgow e Budapest (1896), Parigi (1902), Berlino (1902), New York (1904), Filadelfia (1909), Madrid (1919) e via via tutte le altre. La diffusione di questo sistema fu dovuta al fatto che mentre le città continuavano a crescere e la congestione del traffico diventava un problema sempre più serio, la necessità di sistemi di trasporto sotterraneo diventava ancora più pressante (durante la Seconda guerra mondiale le gallerie delle metropolitane divennero rifugi durante i bombardamenti). E l’Italia? Da noi la metro è arrivata quasi un secolo dopo. A dire il vero, seppure in ritardo rispetto agli altri, qualcosa si era mosso a livello di progettazione già sul finire del secolo precedente. Il primo progetto organico di una rete ferroviaria metropolitana per Roma risale infatti al 1885, pubblicato a cura dell’ingegnere Lorenzo Allievi; l’idea di realizzare collegamenti veloci tra le varie zone della città non era nuova, prima di Allievi ci aveva pensato un altro ingegnere, Francesco Degli Abati, strenuo sostenitore, nel 1884, della necessità di una “ferrovia urbana o metropolitana”. Ma non se ne fece nulla. L’idea di un’estesa rete metropolitana a Roma, sul modello di altre città come Londra e Parigi, tornò alla ribalta negli anni Trenta-Quaranta del secolo scorso, ma numerose cause (burocrazia, dissidi sui tracciati, revisioni ai piani regolatori e le difficoltà nei lavori dovute a continue scoperte archeologiche) ne ritardarono gravemente lo sviluppo. Per la cronaca, va ricordato che trent’anni prima di Roma, nel 1925, fu aperto a Napoli il primo servizio ferroviario metropolitano, considerato l’antesignano delle moderne metro. All’epoca era gestito da Ferrovie dello Stato (FS) con il nome di “metropolitana FS”, ma non fu ritenuta una vera e propria metropolitana secondo le normative dell’epoca. Altra curiosità storica: la definizione ufficiale di “metropolitana” arrivò con la legge numero 1042 del 29 dicembre 1969, quindi 14 anni dopo l’apertura di quella che è considerata la prima vera metropolitana italiana. Dopo Roma, sono state realizzate reti di metropolitana a Milano (1964), Genova (1990), Napoli (1993), Catania (1999), Torino (2006), Brescia (2013). Sono stati introdotti nuovi progressi tecnologici, come sistemi di segnalamento più avanzati, treni più veloci ed efficienti e una maggiore integrazione con altri modi di trasporto (autobus e tram). Anche i sistemi della metropolitana sono stati modernizzati con design più estetici e servizi per i passeggeri come aria condizionata e sedili più comodi.
Un’attenzione particolare viene rivolta anche alle stazioni, per renderle interessanti sotto il profilo architettonico. Napoli, ad esempio, oltre ad aver avviato l’esperimento più antico in Italia, oggi può vantare una delle linee metropolitane più bella d’Europa: con le sue stazioni dell’arte – per esempio, quella di Toledo -, decorate da opere di artisti di fama internazionale, si candida anche come la più bella d’Europa. Toledo è anche la stazione metro più in profondità d’Italia, a -45 metri. Sembrano molti, ma sono pochi se rapportati a tutte le 17 stazioni della metropolitana di Pyongyang, la capitale della Corea del Nord, poste a 110 metri sotto terra.
Dal profondo sottosuolo al cielo: con il tempo si sta sviluppando il fenomeno delle sopraelevate, spesso in percorsi misti con quelli sotterranei. Le ferrovie sopraelevate sono un modo più economico e semplice per costruire una linea dedicata senza scavare costose gallerie o creare barriere e rappresentano anche l’unica alternativa praticabile su terreni che hanno falde freatiche. Oggi la metropolitana è diventata parte integrante della vita urbana in molte città. Offre un modo veloce, efficiente e sostenibile per spostarsi nelle aree metropolitane, alleviando la congestione del traffico e riducendo l’inquinamento. Perciò questo tipo di trasporto rimane un’opzione popolare e necessaria. Poiché le città continuano ad espandersi e ad affrontare nuove sfide di mobilità, è probabile che i sistemi metropolitani continueranno ad evolversi e ad adattarsi per soddisfare le mutevoli esigenze della società. Forniscono un’alternativa veloce e affidabile ai trasporti convenzionali e riducono la congestione del traffico e le emissioni di gas serra. Sotto il profilo sociale, le metro possono contribuire alla rivitalizzazione urbana e allo sviluppo economico collegando quartieri e aree della città precedentemente isolati.